Grande successo per il Concerto tenutosi al Conservatorio Monteverdi di Bolzano in occasione del Cinquantennale di Fondazione UPAD: oltre 420 le presenze in sala che hanno garantito il “tutto esaurito” per celebrare l’importante traguardo raggiunto dall’associazione e contemporaneamente assistere al primo concerto del neocostituito Coro del Conservatorio Monteverdi. All’avvenimento, interamente dedicato alla memoria del Fondatore avv. Gaetano Gambara, recentemente scomparso, hanno partecipato numerosi iscritti della “Cittadella della Cultura” (l’insieme di UPAD e delle associazioni via via costituitesi negli anni da specifici settori di attività dell’UPAD: tra le principali il Centro Studi e Ricerche A. Palladio, il MUA – Movimento Universitario Altoatesino e l’Ascolto Giovani) sia di Bolzano che delle varie sedi periferiche presenti su tutto il territorio altoatesino. Ha presentato il concerto la dott.ssa Elena D’Addio, direttrice di Fondazione UPAD, coadiuvata dal dott. Marco Merzi, direttore del Palladio, chiamando sul palco il nuovo Presidente della Fondazione UPAD dott. Lucio Lucchin, il quale, ringraziando l’opera del suo predecessore dott. Edoardo Mori, ha presentato le ragioni che lo hanno spinto ad accettare l’incarico, come da ultime volontà espresse dal fondatore avv. Gambara, a prima della sua scomparsa.
Il dott. Lucchin ha così ricordato il rapporto di amicizia che lo legava al fondatore e l’impegno morale che sente vivo nei suoi confronti, soffermandosi su una riflessione che lo ha definitivamente convinto ad accettare l’incarico: il constatare come l’Avv. Gambara, spesso dipinto come l’uomo solo al comando, avesse in realtà una visione ben chiara del concetto di rete e del lavoro di gruppo, e si fosse sempre fatto accompagnare nelle proprie “avventure” da persone sì di grandi capacità, ma che sapessero soprattutto anteporre il comune progetto all’interesse personale. In questo periodo di individualismo imperante, il fondatore e il coordinatore di tutte queste associazioni, nell’arco della sua lunga vita, si era prodigato per accrescere e consolidare il valore del centro culturale da lui fondato in quanto “patrimonio collettivo” che avrebbe arricchito l’intera comunità, e negli ultimi suoi giorni il suo interessamento era ancora interamente rivolto alla sua “creatura”, più che a se stesso. Questi sono valori che la nostra società sta perdendo quasi inconsapevolmente ed invece il senso di appartenenza, di comunità e di bene comune vanno non solo recuperati, bensì valorizzati e questo sarebbe il modo migliore non solo per onorare la memoria dell’Avv. Gambara, ma anche per proseguire il suo instancabile operato nel solco da lui segnato.
Il Cinquantennale è poi proseguito con gli interventi del Vicepresidente UPAD dott. Hans Zelger e con gli interventi della Presidente di MUA Francamaria Carriglio e del Presidente di Palladio Enrico Valentinelli. A seguito di questi interventi, per commemorare ulteriormente l’avv. Gambara, è seguito un commovente video-ricordo realizzato dai collaboratori con interviste ai numerosi volontari che hanno seguito nel corso degli anni l’avv. Gambara in questa avventura, ognuno dei quali ha portato un proprio ricordo che ha contribuito a delineare ancora meglio l’eclettica personalità del fondatore: da coloro che hanno parlato delle prime pionieristiche “prove di convivenza” in zone “periferiche” della nostra Provincia e della volontà dell’avvocato di unire in un’unica stanza i gruppi linguistici italiano e tedesco, a coloro che portavano un ricordo dei soggiorni trascorsi ad Ischia o nel corso di altri viaggi, con episodi particolari e divertenti legati alla figura stessa dell’avvocato Gambara. Infine, numerosi sono stati i riferimenti durante la serata al Presidente Luis Durnwalder, presente in sala, anch’egli legato da una profonda stima ed amicizia con lo scomparso avv. Gambara, accresciuta nel corso degli anni da visioni comuni di convivenza ed arricchimento culturale della nostra terra.
Per quanto riguarda il programma musicale, invece, il pubblico è stato deliziato dalla maestria del pianista Luigi Carroccia, già finalista del Premio Busoni, e dai vari brani di Brahms e Schubert eseguiti dal coro del Conservatorio Monteverdi diretto da Sandro Filippi, alla sua prima esibizione in pubblico, il cui filo conduttore, “amore e morte”, era stato casualmente individuato già alcuni mesi fa in fase di programmazione dell’evento.