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Ripensare e rilanciare l’autonomia provinciale e regionale nella dimensione europea

Un’idea esagerata di autonomia


Il convegno del 27 novembre promosso a Bolzano da UPAD – Accademia di Dialogo e dal Centro di Cultura dell’Alto Adige, si confronta con una visione di società sudtirolese matura per un fondamentale compito costituente: la riedizione a distanza di 43 anni dello Statuto della Provincia Autonoma e la memoria a 54 anni, delle discussioni al “Convegno del Mulino” che quello Statuto – e il pacchetto per l’Alto Adige – ha “pensato” prima che fosse scritto.

Si tratta di compiere un’opera culturale, prima che istituzionale: pensare, anche con il contributo di studiosi delle autonomie, all’immagine della società sudtirolese per i prossimi 40 anni, due generazioni a seguire.

Prima di mettere mano alla impalcatura istituzionale è giusto che lieviti nella coscienza collettiva della società sudtirolese, ma anche in quella dell’intero orizzonte nazionale ed europeo, un’idea nuova, conciliata con la contemporaneità, di convivialità e di integrazione delle diverse e dialoganti identità, tutte rassicurate da quell’universalismo democratico che buone leggi e buone abitudini amministrative garantiscono per tutti.

Il convegno porterà nel dibattito sulla riforma, la cultura alta, democratica e autonomista indispensabile per rendere stabile e condiviso il nuovo assetto dei poteri, dei diritti e delle risorse.

Ma il convegno ha anche l’ambizione di rendere comprensibile all’intero contesto nazionale ed europeo la specialità della nostra autonomia come laboratorio riproducibile di buone pratiche amministrative e di soddisfacente crescita di democrazia.

Il cielo della politica è molto cambiato dal 1972: i nuovi diritti di partecipazione, le sfide che l’economia globalizzata e la fragilità ambientale pongono alle istituzioni, il transito di sovranità dallo Stato all’Unione Europea, la centralità degli enti locali territoriali, gli intrecci della mondializzazione; ma sono cambiati anche di più i protagonisti della politica con l’indebolimento della mediazione dei partiti e delle agenzie formative.

Oggi, più che mai, è urgente che il pensiero sul rinnovato patto costituzionale tra cittadini e poteri di governo, sia riportato alla fonte prima di legittimazione di ogni autorità: la coscienza condivisa della gente. Il convegno è solo un inizio, un buon inizio.